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Presentazione

Ultima modifica 26 novembre 2018

Vinchio sorge su un gruppo di colline tra Langhe e Monferrato, con il concentrico scandito da tre strade di origine romana (Ramaudio, Luparia e Fonsmagna). 

Si estende su un territorio prevalentemente collinare di 9,31 Kmq. su cui vivono circa 600 abitanti.

L’altitudine è di 269 m. sul livello del mare.



Dal centro storico, un tempo dominato dal Castello appartenuto ai Marchesi Scarampi del Carretto, il panorama è veramente spettacolare: una successione di colli, sui quali si arrampicano i vigneti, lasciando affiorare di tanto in tanto gruppi di cascine che paiono spuntare dal suolo come funghi.

Davide Lajolo, uomo politico e scrittore di origine Vinchiese, se lo ricorda così: D'inverno il mio è il paese del fango, come in primavera è il paese dei peschi e dei ciliegi in fiore, d'estate è il paese delle lucertole e delle lepri, d'autunno il paese dell'uva, delle vendemmie nere del barbera.



Oggi le case sono state ristrutturate ed abbellite, le stalle sono quasi del tutto scomparse e molto spesso i cortili non sono più un servizio per l'agricoltura, ma si sono trasformati in giardini fioriti di gerani e di oleandri.
I boschi di robinie, castagni, querce hanno catturato spazio alle vigne, più selezionate per una produzione di qualità. Ma la vigna caratterizza ancora il paesaggio e l'economia locale, tanto che la superficie vitata raggiunge complessivamente quasi i250 ettari.

La vigna è ad altezza d'uomo, su ogni tralcio, su ogni zolla di terra su cui sorgono i filari sta segnata la secolare fatica contadina. Il vignaiolo comincia a potare la vite quando le sue scarpe si immergono ancora nel fango dell'inverno. E' ancora freddo e già vedii contadini imbacuccati, le mani arrossate arrancare tra i filari mentre scelgono uno ad uno i rami per decidere quali sono quelli che metteranno i grappoli e debbono perciò avere tutto il vigore delle radici, e gli altri che debbono invece essere recisi. La potatura non è solo un mestiere, è un'arte.(...) I tralci tagliati mettono lagrime. Se passi tra i filari è come assistere a un pianto silenzioso e sei portato a sentire la vite come una creatura.

Il turista che raggiunge Vinchio scoprirà un orizzonte dolce di bricchi e di conche, un alternarsi verde di vigne e di boschi, forse identico a quello che videro gli occhi dei feroci saraceni sterminati da Aleramo su queste colline più di mille anni fa.
In questo luogo magico storia e leggenda si mescolano alle cose più buone che la terra produce e stimolano la fantasia ed il palato di chi vi trascorre un week-end alla scoperta dei suoi tesori. E’ possibile gustare i pregiati prodotti tipici (soprattutto vini, tartufi ed asparagi), godere del patrimonio naturalistico della Riserva naturale Val Sarmassa, essere partecipi delle manifestazioni enogastronomiche che si svolgono nel corso dell’anno ed ammirare, oltre ad un suggestivo panorama che spazia fino all’arco alpino, gli edifici storici che sono testimonianza della millenaria cultura contadina.