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Musei ed edifici religiosi

Ultima modifica 26 novembre 2018

Musei

Casa della memoria della resistenza e della deportazione

Il progetto della Casa della memoria, nasce nel luglio 2005, con la proposta del Presidente della sezione piemontese dell’Associazione ex-deportati Ferruccio Maruffi di costruire a Vinchio un centro di documentazione regionale dedicato alla deportazione di politici e civili nei lager nazisti.

A cinque anni di distanza quella proposta è diventata realtà con l’inaugurazione, avvenuta domenica 5 dicembre, della Casa della memoria della resistenza e della deportazione.
La data scelta non è casuale: il 5 dicembre 1944 un gruppo di ragazzi di Vinchio e dei paesi vicini venne catturato da tedeschi e fascisti e deportato in Germania. Tra coloro che non tornarono c’era anche un ragazzo di 17 anni: Vittorio Benzi.

La Casa, che è collocata nell’ex Municipio, dove trovano sede anche la Biblioteca comunale ed il museo di Davide Lajolo, è stata allestita a cura dell’Israt e verrà gestita grazie ad una convenzione stipulata tra il Consiglio regionale del Piemonte e l’Israt. 
Il percorso museale della Casa della memoria ha come filo conduttore il rapporto tra il mondo contadino, la Resistenza e la deportazione politica e civile, integrandosi con i percorsi realizzati dall’Israt con il progetto Interreg  “I sentieri della libertà” e il Museo multimediale Una finestra sulla storia allestito nella Sinagoga di Asti.

Sull’ampio terrazzo antistante ai locali, viene presentata in dieci bacheche la realtà economica e sociale dei paesi contadini del Basso Piemonte, caratterizzati dalla piccola proprietà contadina, colpiti dalla guerra e attraversati direttamente dalla guerra civile dopo l’8 settembre 1943. 
I temi caratterizzanti della Casa della memoria sono:

  1. la scelta di autodifesa dei giovani che prendono le armi per proteggere le proprie case e il proprio territorio;
  2. l’esperienza dell’autogoverno partigiano dell’autunno 1944;
  3. le strategie nazifasciste per il controllo del territorio: in particolare, il drammatico rastrellamento del dicembre 1944 viene per la prima volta letto attraverso la documentazione inedita di parte tedesca.
  4. la deportazione di partigiani, renitenti, sbandati e civili (325 dal solo Astigiano).

La Casa propone installazioni, strutture tecnologiche e pannelli di grafica che offrono al visitatore suggestioni ed elementi multimediali di conoscenza degli eventi rappresentati.

Un documentario intitolato Triangoli rossi, della durata di 30 minuti e curato da Nicoletta Fasano e Mario Renosio, raccoglie e racconta le memorie dei deportati dall’Astigiano.

Per visitatori, studiosi, insegnanti e studenti sono disponibili banche-dati e materiali di approfondimento su supporto informatico. Volumi tematici  sono in consultazione presso la soprastante Biblioteca comunale.

Per maggiori informazioni: http://www.casamemoriavinchio.it/


Museo multimediale di Davide Lajolo    “Vinchio è il mio nido”

La mostra permanente è composta da un montaggio di fotografie, lettere, poesie, su sfondi significativi famigliari allo scrittore.

E’ Lajolo stesso che si racconta, commenta situazioni, avvenimenti, personaggi in una sorta di lungo autoritratto. Ne emerge un percorso biografico che è anche la storia di una generazione chiamata a scelte di vita epocali che Lajolo ha vissuto in prima persona e raccontato nei suoi libri. Sono esposti oggetti appartenuti allo scrittore ed è a disposizione una sezione video.

I capitoli del museo multimediale sono:

  • I mé: La mia gente mi sta dentro come le piante, l'erba verde, le colline, il sole rosso al tramonto.
  • Il partigiano: Dopo i mesi neri dell'attesa, dopo i giorni della liberazione, questa terra era nostra davvero, perché l'avevamo amata fino allo spasimo.
  • Il giornalista: Passo le notizie per il giornale di domani, è come se potessi sgranare il mondo con le dita.
  • Il paese: Vinchio è il mio nido, vi sono nato nel tempo del grano biondo. 
  • Il deputato: Nell'aula di Montecitorio si fa storia di parole.
  • Lo scrittore: Ho faticato con la fantasia sin da bambino, costruito castelli e non tutti in aria, perché li ho costruiti con la terra fertile della mia campagna.

( Per approfondimenti: http://www.davidelajolo.it/ )


Museo contadino all'aperto

Lungo l’itinerario letterario di Davide Lajolo “I bricchi del Barbera” è stato realizzato il Museo contadino all’aperto “Vinchio e le colline della Barbera” che illustra il ciclo del lavoro nei vigneti, integrando così il patrimonio ambientale, culturale, storico ed enogastronomico presente sul territorio e consentendo un continuo rimando tra letteratura e civiltà contadina.


Le installazioni museali sono collocate all’aperto in campagna in quanto si considera l’intero paesaggio collinare un museo vivente e produttivo, che va fruito nella sua bellezza ambientale, nelle tracce di storia e di memoria contadina, nell’evocazione simbolica della letteratura.

Il percorso museale è scandito secondo le stagioni del lavoro contadino identificate con bacheche e installazioni che spiegano attraverso immagini e testi i lavori tradizionali della viticoltura e della vinificazione, facilmente fruibili dal turista in un itinerario sul territorio.

L’annata agraria, durante la quale la vita del contadino è caratterizzata dal duro lavoro in campagna ma anche da momenti di festa, è stata suddivisa in tre parti:

  • la prima parte, denominata “il riposo della terra”, inizia da S. Martino e dalla semina e va fino alla potatura della vite (stagione invernale) ed è illustrata nell’area presso il bricco di S. Michele.
  • la seconda parte riguarda “i lavori del risveglio della natura” (primavera) e “i lavori del sole caldo” (estate)  ed è illustrata presso l’area attrezzata in frazione Noche.
  • la terza parte descrive “il ciclo del raccolto e della vinificazione” (autunno) ed è illustrata nell’area attrezzata  in località Vascirone.

Il percorso che collega le tre aree si sviluppa in parte su strade asfaltate e in parte su sterrato, è percorribile a piedi, in bicicletta, a cavallo (ed eventualmente anche in auto) ed è adatto per la realizzazione di attività didattiche con le scuole.

Sede Musei: Ex Municipio - Via Cap. Laiolo
Per informazioni: Comune di Vinchio - Tel. 0141/950120


Edifici religiosi

Parrocchia di San Marco

La Chiesa Parrocchiale è dedicata all'Evangelista San Marco. Composta all'origine di una sola navata centrale venne successivamente ampliata con l'aggiunta delle due navate laterali nel secolo XVIII.
La volta della navata centrale è decorata con pregevoli affreschi. Molto bello l'altare barocco in marmo policromo. Sulle pareti della navata destra sono collocati due grandi dipinti su tela raffiguranti: la Madonna del Rosario e la Supplica delle anime del Purgatorio alla Vergine Maria, risalenti alla fine del 1600 e all'inizio del 1700. Sulla parete posteriore dell’abside spicca il grande dipinto su tela, racchiuso da una ricca cornice lignea, di San Marco Evangelista, titolare della Chiesa.

Il quadro risale al 1853 ed è opera del Pittatore. All’interno è conservato il busto del Venerabile Fratel Teodoreto ed una lapide ricorda la data del suo battesimo avvenuto il 10 febbraio 1871.
L’architettura della facciata è scandita da paraste ed il coronamento superiore è costituito da un timpano triangolare. All’interno di due nicchie sono collocate le statue di san Marco Evangelista, titolare della chiesa, e di san Vincenzo, patrono del paese. La severa torre campanaria, in muratura di mattoni a vista, risale al 1767.

PARROCCHIA di SAN MARCO – DIOCESI DI ASTI
Piazza San Marco, 1 
Tel./Fax 0141/950.125
e-mail: smarco@provincia.asti.it
http: www.provincia.asti.it/hosting/sanmarco


Confraternita S.S. Trinità

L’edificio della Confraternità SS. Trinità (sec. XVI) viene comunemente chiamato “Chiesa dei Battuti”, perché era il luogo dove si radunavano i confratelli detti "Batì". Sorge a ridosso della Chiesa Parrocchiale di San Marco. 
L'interno della chiesa ad unica navata, presentava volte a botte ad arco ribassato e unghiate, nell'Ottocento venne costruito il campanile. Negli anni cinquanta fu abbandonata e crollò parzialmente.
Nel 1996 venne iniziata una coraggiosa opera di ricostruzione e di restauro. La chiesa si presenta oggi completamente rinnovata e funzionale come luogo di incontro e per iniziative culturali (mostre, concerti, convegni, ecc.). Sulla parete posteriore del presbiterio è collocato un dipinto su tela raffigurante la S.S. Trinità con la Vergine Maria e San Vincenzo.


Chiesette e Cappelle votive

In Paese, oltre alla Chiesa Parrocchiale di San Marco ed alla Chiesa Parrocchiale in fraz. Noche dedicata a San Defendente, si trovano numerose chiesette in cui viene celebrata la SS. Messa in occasione di particolari ricorrenze: San Sebastiano, Santa Petronilla, San Giovanni Bosco, San Michele.
Inoltre molti incroci sono segnati da piccole cappelle votive, che con le loro semplici linee architettoniche testimoniano il profondo spirito religioso che permea la comunità Vinchiese.