Il vino e prodotti tipici
Ultima modifica 27 novembre 2018
La coltura che prevale sulle colline di Vinchio è la vite, da cui si ottengono uve di ottima qualità che permettono di produrre eccellenti vini bianchi e rossi.
Tra questi spicca l’impareggiabile BARBERA, che rappresenta la tradizione e la storia del nostro paese a tal punto da immedesimarsi nell’immagine del Comune, che può essere considerata zona di origine elettiva.
Caldo e robusto, oppure piacevolmente pungente e stuzzicante, è vino di grande duttilità in quanto a tipologia e di conseguenza adatto a molteplici occasioni e connubi. Il modo migliore per gustarlo ed apprezzarne le caratteristiche è quello di abbinarlo ai cibi più adatti: salumi, bagna cauda, pasta e fagioli, carni, formaggi, soma d’aglio.
Per molto tempo il Barbera è stato considerato un vino popolare. Ultimamente però è iniziata una nuova fase. I nostri produttori motivati da una forte competizione con gli altri grandi vini rossi del mondo si sono posti il problema della qualità.
Alla domanda di cosa sia la qualità e da dove derivi si è convenuto che la qualità di una produzione vinicola dipende da una serie di accorgimenti che si possono concentrare in una filosofia di produzione, ma poggia su tre elementi fondamentali: a) la varietà dell’uva, b) il fattore clima – terreno, c) il fattore umano, cioè le tecniche di coltivazione della vite e di produzione del vino.
La varietà dell’uva si può trasportare ovunque, le tecnologie di produzione, anche le più sofisticate, si possono apprendere con facilità. L’unico elemento che non è riproducibile e trasportabile è la zona dove viene coltivata la vite, cioè il fattore clima – terreno, che è quello che incide sul carattere di una determinata produzione.
Grazie al microclima, ai versanti delle nostre colline così ben esposti, alla natura del terreno, composto da terre bianche che danno dei vini forti, ricchi di colore e corpo e da terreni sabbiosi che danno vini meno aspri, che maturano prima, possiamo affermare con orgoglio ed un pizzico di presunzione di produrre uno dei migliori vini rossi del mondo, il BARBERA d’ASTI prodotto sulle colline di VINCHIO.
Produttori vinicoli (accedi alla pagina)
Quando il mare si ritirò da queste valli i primi “Bricchi” che videro il sole furono, probabilmente, quelli delle colline più alte di Vinchio e di Noche. Allora, milioni di anni fa, nelle gole più profonde della Sarmassa balenottere e delfini si rincorrevano sfiorando con il loro ventre lucido, fondovalli immensi di gorgonie.
Ma lassù oltre la linea d’acqua che divideva il cielo dalla terra, i Bricchi più alti, Montedelmare, Bricco dell’Olmo, Bricco dei Saraceni, erano già isole che assorbivano dal sole energie e umori straordinari. Ed è forse per questo che ancora oggi, tutte le cose che questa terra produce sono così ricche di sapori e profumi, un concentrato di gusti unici ed irripetibili.
I vini, ad esempio, capolavori dalla forte personalità, ben strutturati, carichi di colori e profumi avvolgenti. Magico risultato del lavoro dei viticoltori vinchiesi, a cui molto somigliano per carattere, ma anche della ottimale situazione geografica, del clima, del terreno dei vigneti.
Vengono prodotti i seguenti vini D.O.C.: Barbera d’Asti Superiore, Barbera d’Asti Superiore “Nizza”, Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Cortese dell’Alto Monferrato, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Monferrato Bianco, Monferrato Dolcetto, Monferrato Freisa, Monferrato Rosso, Piemonte Barbera, Piemonte Bonarda, Piemonte Brachetto, Piemonte Chardonnay, Piemonte Grignolino, Piemonte Moscato.
I tartufi, poi, forse quanto di più affascinante le nostre valli e colline riservano all’uomo: un’origine misteriosa, un sapore indefinibile, un’aroma penetrante che risveglia i sensi e le memorie ancestrali. Quelli che si trovano qui, e che finiscono sulle tavole dei più famosi ristoranti d’Italia, hanno la corona, una specie di diadema, quasi a voler sottolineare la loro origine di nobiltà.
Gli asparagi “del Saraceno” infine, il terzo dei nostri gioielli; dal bel colore verde intenso, carnosi, compatti, ricchi di qualità organolettiche, saporitissimi prendono il nome dal bricco dei Saraceni, che più ne produce.
L'Asparago
L’asparago è una pianta della famiglie delle Asparagacee che, a completo sviluppo, presenta fusti annui, sottili, assai ramificati, alti 2 – 3 metri, portanti minuti fillodi aghiformi. Gli asparagi che vengono consumati come ortaggio sono i giovani fusti teneri (turioni) crescenti da un ammasso di radici un po’ ingrossate (zampe). Per la coltura sono necessari terreni sciolti e drenati, arricchiti di buone concimazioni organiche.
Gli asparagi crescono in modo ottimale sulle colline Vinchiesi e quelli che qui si producono prendono il nome di "Asparago del Saraceno" perché la collina dove sono coltivati in maggior quantità è detta Bricco dei Saraceni (Il toponimo deriva dal fatto che nella zona nel 935 si svolse una cruenta battaglia tra gli invasori berberi e le truppe Aleramiche).
Da molti anni, Vinchio dedica all’Asparago del Saraceno una Sagra che è diventata ormai un appuntamento classico.
La manifestazione, organizzata dalla Pro-Loco, si svolge la prima domenica di maggio ed in quell’occasione oltre ad acquistare il prelibato ortaggio dai produttori locali e possibile gustare il pranzo preparato dalle valenti cuoche dell’associazione che propongono un ricco menù a base di asparagi e di altri piatti tipici locali.
Gli asparagi costituiscono un alimento apprezzato, preparato più spesso come piatto a sé stante che come verdura di contorno. Gli asparagi vengono lessati e si possono gustare in svariati modi: alla parmigiana, semplicemente intinti nell’olio, con salse particolari oppure con l’aggiunta di uova (- ‘spors mariò - asparagi maritati).